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Birra nel mondo: Oceania

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Sembra difficile da credere ma l’Oceania, con i suoi roventi deserti Australiani, i litorali rocciosi della Nuova Zelanda, l’umidità del Sud Pacifico ed una popolazione di circa 40.000.000,00 di abitanti, produce alcune delle birre più richieste al mondo. In questa terra la birra ha una storia relativamente recente e risale a quando i coloni europei caricavano, prima della partenza, la birra sulle loro navi perché rappresentava un’alternativa sicura e nutriente all’acqua.

Si narra che nel 1770 il capitano James Cook, primo europeo ed approdare in Australia orientale, sia partito con circa 4 tonnellate di birra.

I primi passi della birra in Oceania: l’Australia

Spuntano in una parte del continente dove, grazie alla posizione geografica eccezionale, si riesce a coltivare luppolo ed orzo.

Queste aree si concentrano principalmente in Australia che, grazie alla conformazione del suo territorio, riesce a produrre diverse qualità di birra. Ma i tentativi di produrre birra con tecniche ed ingredienti locali passano in secondo piano al fronte dell’azione dei migranti provenienti dai paesi europei (Regno Unito su tutti). Sono infatti i migranti del vecchio continente a plasmare l’evoluzione brassicola con l’importazione di Pale Ale, Porter e Stout. Ciò accadde principalmente per una questione di comodità per gli europei: erano infatti necessari circa 3 mesi di viaggio per trasportare le birre dall’Europa all’Australia.

Per questo motivo, nel XIX secolo, si cominciò a produrre le birre in loco portando ad un aumento della popolarità delle birre chiare, in particolare Pale Ale e Lager.

I primi passi della birra in Oceania: la Nuova Zelanda

Anche in Nuova Zelanda la birra arrivò solo nel XVIII secolo, precisamente quando gli Inglesi – che si stabilirono sulle coste neozelandesi – portarono con sé questa bevanda prima e, soprattutto, l’attrezzatura per poterla produrre.

All’inizio, nella  prima metà del 1.800, grazie alla tecnologia e ai processi di produzione importati dai coloni inglesi, si avviarono i primi esempi di produzione locale e, nella seconda metà dello stesso secolo, vennero aperti i primi pub in stile inglese che servivano principalmente Pale Ale, Porter e Stout.

Nonostante le condizioni climatiche e territoriali mettano sempre in difficoltà la produzione della birra, il settore è ad oggi molto sviluppato e la birra è tra le bevande alcoliche più comuni in questo continente.

Birra nel mondo: Asia

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Il continente asiatico si estende per 44.580.000 km² ed è per questo contraddistinto da diverse condizioni climatiche, a volte anche estreme. Basti pensare che solo il 20% del territorio è coltivabile, ma è da qui nascono molti degli ingredienti che servono per la produzione della birra.
Infatti alcune testimonianze, risalenti a 5.000 a.C, fanno pensare che l’Asia è il luogo in cui la birra è nata e dove sono stati coltivati per la prima volta l’orzo, il riso e ,forse (come lo ritengo alcuni studiosi), il luppolo.

La storia della Birra incrocia la storia dell’Asia

La storia della birra in queste terre è, in effetti, ancora più antica delle prime testimonianze. Tuffandoci nei ritrovamenti archeologici, troviamo la dimostrazione che la prima bevanda fermentata prodotta in Cina risale a circa 9000 anni fa, quando la civiltà neolitica utilizzò una tecnologia notevolmente avanzata per creare alcune le bevande fermentate simili alla birra, vista probabilmente come bevanda sacra e fonte di dissolutezza.

In antichità, questa bevanda simile alla nostra birra, veniva utilizzata durante rituali, cerimonie e feste e tramandata di generazione in generazione fino alla fine dell’ultima dinastia imperiale.

L’arrivo della produzione moderna

La produzione di birra come la conosciamo oggi è arrivata in Asia nel XX secolo. Come spesso è accaduto ad altri continenti, la bevanda non è approdata da sola nel continente ma insieme ai coloni europei: Inglesi, Olandesi, Francesi e Spagnoli.

Tra le tante novità introdotte, una è la costruzione del primo birrificio industriale nel 1830, funzionale per creare un mercato della birra centrale anche oggi!

I più grandi birrifici al mondo, infatti, hanno sede in Asia ed i macrobiriffici controllano una grandissima fetta di mercato, anche se i microbiriffici sono in ascesa e le richieste di birra crescono nonostante alcuni limitazioni imposte dai governi.

La Birra in Asia: oggi

Le limitazioni hanno colpito soprattutto le birre artigianali, rallentando la loro ascesa, ed il loro andamento è legato alle politiche di tassazione, al costo delle materie prime ed alle restrizioni che ha ogni paese.

Per esempio, gli olandesi introdussero la birra in Giappone nel XVII secolo, ma le restrizioni commerciali ne interruppero l’importanza. Le cose sono cambiate solo nel 1854 quando gli Stati Uniti imposero al Giappone di aprirsi al commercio internazionale.

Oggi, l’attuale panorama delle birre in Asia è invaso dalle birre Lager e dalla Pale Ale.

Birra nel mondo: America del Sud

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L’approdo nel continente

La Birra, nella sua concezione moderna – prodotta con i cereali (orzo e frumento) – è arrivata in America del Sud solo nel XV secolo, insieme ai coloni.

In particolare i coloni inglesi sono riusciti a diffondere la propria cultura birraria ed i propri stili anche in questa parte del mondo tramite la costruzione di diversi birrifici in Cile, Argentina e Brasile. Ma solo con i tedeschi, nel XIX secolo, si sviluppò la cultura delle Lager e la loro produzione nella Patagonia Meridionale, caratterizzata dal favorevole clima freddo.

Peccato che i tedeschi non sapessero che il lievito della Patagonia arrivò in Europa circa 3 secoli prima del loro arrivo e della loro Lager. Si pensa attaccato alle botti di legno che utilizzarono i coloni durante le attraversate; fu poi utilizzato per far nascere il ceppo adatto a fermentare le birre a bassa temperatura, contribuendo così all’invenzione delle Lager.

Un territorio impervio e il dominio della Lager

In paesi come Argentina, Brasile e Cile la diversità del territorio si rispecchia anche nelle varietà delle birre locali, affiancate alla produzione di stili birrari di origine tedesca dei grandi birrifici industriali presenti in queste aree.

In questi paesi dai territori molto diversificati, non del tutto adatti alla produzione a causa di climi impervi e con stili di produzione datati, la birra veniva inizialmente importata ed è solo nella seconda metà del XIX secolo i coloni tedeschi costruirono i primi birrifici e resero lo stile Lager quello più consumato.

Lo scenario ai nostri giorni

In America del Sud il mercato è guidato dalla produzione industriale, caratterizzata da stili europei e statunitensi, ma in questi ultimi anni vede la difficoltosa ma crescente nascita di birrifici artigianali in molte parti del territorio con produzioni artigianali caratterizzate da sapori che sono introvabili altrove grazie all’utilizzo di frutti, cereali e lieviti locali.

Birra nel mondo: Europa

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Il “Vecchio Continente” è caratterizzato dalla sua grande storia, fatta di famose opere letterarie e artistiche, oltre che alle tante rivoluzioni del pensiero e delle società.

In questa grande storia anche la birra ha una presenza millenaria, che in queste terre risale al IV^ secolo a.C., grazie alla coltivazione dei cereali che ebbe inizio tra il 7.000 ed il 3.000 a.C.

Territori e stili di produzione

La Birra ha “vecchie” tradizioni legate al territorio, al clima ed alla cultura dei popoli antichi che lo abitavano. È in queste terre così diverse tra loro che sono nati, diffusi e, infine, evoluti gli stili birrari più apprezzati al mondo: Lager ed Ale.

Sono diversi i fattori da cui è dipesa la  produzione di questi due differenti stili birrari, ma sono principalmente quelli culturali e climatici che ne hanno maggiormente caratterizzato la produzione in tutto il territorio del continente europeo.

Le Lager si sono sviluppate in aree con un clima più mite (Europa Meridionale) mentre le Ale sono tipiche dei paesi con un clima più rigido (Europa Settentrionale).

Non è infatti un caso se tra l’Europa settentrionale ed il Regno Unito, nella cosiddetta “Fascia della Birra europea”, crescano due delle materie prima oggi essenziali per produrre la birra: l’orzo ed il luppolo.

La Birra attraverso lo storia europea

Le evoluzioni storiche che hanno caratterizzato l’Europa hanno segnato in maniera significativa anche la storia della birra che ha quindi vissuto: le invasioni da parte di greci e romani, il Medioevo, l’ascesa della chiesa Cattolica e all’addensamento dei centri urbani.

Ovviamente, seguendo la storia, anche i luoghi e i protagonisti della sua produzione sono cambiati. Agli inizi erano soprattutto le donne a produrla all’interno delle mura domestiche, si passò poi ai Monasteri ma è solo con la nascita e la crescita dei centri urbani che l’Europa vede nascere i primi birrifici “industriali” molti dei quali diventeranno poi colossi globali.

Nella seconda metà dell’800 d.C., in Olanda nasce HEINEKEN che diventerà, da lì a pochi anni, uno dei leader mondiali nella produzione ed esportazione globale del prodotto birra.

La Birra in Europa oggi

Oggi sono le birre Lager a fare da capofila a tutti i prodotti birrari tipici dell’Europa, ma non esistono solo loro e le Ale. Oltre a queste – che prendono sicuramente il ruolo di precursori -, il vecchio continente è noto al resto del mondo anche per le diverse birre provenienti dalle diverse culture, le quali hanno importato tradizioni, usanze e conoscenze dei territori e il clima del loro Paese.

Tra questi esempi troviamo l’Irlanda, con le sue birre tipiche, le Stout e le Porter; la Repubblica Ceca, madre patrie delle Pils e il Belgio, dove troviamo una fortissima cultura birraria rappresentata, principalmente, dalle Saison e Lambic nate in Belgio.

Birra nel mondo: America del Nord

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Nel lontano 1492 i primi coloni partiti dall’Europa giunsero nel “Nuovo Mondo”: l’America, portando con se le tecniche birrarie tipiche del “Vecchio Mondo”

Ma le tecniche europee, con grande sorpresa per i coloni, non trovarono terreno fertile. Gli abitanti di quel mondo fino ad ora sconosciuto avevano già metodi di produzione tradizionali, grazie a vari ingredienti come luppolo e cereali messi a disposizione quotidianamente dalla loro terra. Questo incontro inaspettato tra diversi stili, tradizioni e metodi di produzione birraria ha dato vita a qualcosa di unico, qualcosa che, ancora oggi, porta grandi soddisfazioni a tutti gli amanti della birra!

Le vecchie tradizioni del Nuovo Mondo

Le popolazioni dell’America del Nord, come gli europei, avevano già le loro tecniche di produzione per una bevanda molto simile alla birra. Questo tipo di bevanda faceva parte della cultura di questi popoli da millenni. Tra i vari Paesi che oggi formano l’America del Nord, il Messico è quello che può vantare una storia millenaria nella produzione della birra.

Basti pensare che sono stati ritrovati resti che dimostrano la produzione di una bevanda simile alla birra già da parte di culture millenarie come i Maya e gli Aztechi. Queste culture, infatti, producevano una bevanda molto simile alla nostra “birra” odierna, e lo facevano a scopo curativo e di benessere!

Più popolare, più prodotta

Perché la birra ha raggiunto questa grande popolarità nel Nuovo Mondo? Sicuramente la tecnica di produzione, oltre al gusto e alla tradizione, è stato un fattore centrale della sua diffusione. Il processo di ebollizione utilizzato per produrre la birra, infatti, aiutava ad eliminare germi e batteri, riducendo così la possibilità di diffusione di malattie infettive per mezzo della bevanda.

Proprio per questo una delle prime attività dei coloni fu la costruzione dei birrifici e la   sperimentazione di nuovi prodotti. Nacque così Il primo birrificio del Nuovo Mondo a Manhattan, nella prima metà del ‘600.

Una battuta d’arresto: il Proibizionismo

La crescita del mercato birra ha subito però una forte battuta d’arresto con la nascita del proibizionismo, sviluppato negli Stati Uniti nella prima metà del ’900.  In questi anni il

mondo degli alcolici e, di conseguenza, quello dalla birra hanno vissuto un periodo buio che ha avuto un effetto nocivo e duraturo su tutta la filiera.

Quanto ha influito questo movimento sulla produzione americana? Tantissimo e per lungo tempo! Basti pensare che, seppur il proibizionismo terminò nel 1933, la prima legge per poter produrre birra domestica (artigianale) negli USA arrivò negli anni 70.

La Nuova Produzione nel Nuovo Mondo

Se oggi abbiamo la possibilità di assaggiare alcune tra le birre più amate al mondo, dobbiamo ringraziare proprio quel decreto degli anni ’70. Questa apertura ha infatti permesso la nascita dei più famosi stili americani “IPA”, caratterizzati principalmente dal luppolo e dalla sperimentazione di nuove tecniche e ingredienti.

Tutto ciò ha portato il mondo artigianale ad essere una grande realtà per la filiera brassicola Nord-Americana e una particolare produzione per tutti noi amanti della birra.

Tuttavia, anche a causa delle politiche proibizioniste, è il comparto industriale a guidare la produzione ed i consumi.