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Nel lontano 1492 i primi coloni partiti dall’Europa giunsero nel “Nuovo Mondo”: l’America, portando con se le tecniche birrarie tipiche del “Vecchio Mondo”

Ma le tecniche europee, con grande sorpresa per i coloni, non trovarono terreno fertile. Gli abitanti di quel mondo fino ad ora sconosciuto avevano già metodi di produzione tradizionali, grazie a vari ingredienti come luppolo e cereali messi a disposizione quotidianamente dalla loro terra. Questo incontro inaspettato tra diversi stili, tradizioni e metodi di produzione birraria ha dato vita a qualcosa di unico, qualcosa che, ancora oggi, porta grandi soddisfazioni a tutti gli amanti della birra!

Le vecchie tradizioni del Nuovo Mondo

Le popolazioni dell’America del Nord, come gli europei, avevano già le loro tecniche di produzione per una bevanda molto simile alla birra. Questo tipo di bevanda faceva parte della cultura di questi popoli da millenni. Tra i vari Paesi che oggi formano l’America del Nord, il Messico è quello che può vantare una storia millenaria nella produzione della birra.

Basti pensare che sono stati ritrovati resti che dimostrano la produzione di una bevanda simile alla birra già da parte di culture millenarie come i Maya e gli Aztechi. Queste culture, infatti, producevano una bevanda molto simile alla nostra “birra” odierna, e lo facevano a scopo curativo e di benessere!

Più popolare, più prodotta

Perché la birra ha raggiunto questa grande popolarità nel Nuovo Mondo? Sicuramente la tecnica di produzione, oltre al gusto e alla tradizione, è stato un fattore centrale della sua diffusione. Il processo di ebollizione utilizzato per produrre la birra, infatti, aiutava ad eliminare germi e batteri, riducendo così la possibilità di diffusione di malattie infettive per mezzo della bevanda.

Proprio per questo una delle prime attività dei coloni fu la costruzione dei birrifici e la   sperimentazione di nuovi prodotti. Nacque così Il primo birrificio del Nuovo Mondo a Manhattan, nella prima metà del ‘600.

Una battuta d’arresto: il Proibizionismo

La crescita del mercato birra ha subito però una forte battuta d’arresto con la nascita del proibizionismo, sviluppato negli Stati Uniti nella prima metà del ’900.  In questi anni il

mondo degli alcolici e, di conseguenza, quello dalla birra hanno vissuto un periodo buio che ha avuto un effetto nocivo e duraturo su tutta la filiera.

Quanto ha influito questo movimento sulla produzione americana? Tantissimo e per lungo tempo! Basti pensare che, seppur il proibizionismo terminò nel 1933, la prima legge per poter produrre birra domestica (artigianale) negli USA arrivò negli anni 70.

La Nuova Produzione nel Nuovo Mondo

Se oggi abbiamo la possibilità di assaggiare alcune tra le birre più amate al mondo, dobbiamo ringraziare proprio quel decreto degli anni ’70. Questa apertura ha infatti permesso la nascita dei più famosi stili americani “IPA”, caratterizzati principalmente dal luppolo e dalla sperimentazione di nuove tecniche e ingredienti.

Tutto ciò ha portato il mondo artigianale ad essere una grande realtà per la filiera brassicola Nord-Americana e una particolare produzione per tutti noi amanti della birra.

Tuttavia, anche a causa delle politiche proibizioniste, è il comparto industriale a guidare la produzione ed i consumi.