
La Calabria, un mondo di incomparabile bellezza, racchiuso fra due mari che virano dall’azzurro trasparente al blu profondo con spiagge incantevoli che disegnano la costa con tratti a volte eleganti a volte selvaggi. E poi le montagne, dalla Sila all’Aspromonte, paesaggi primordiali, di una bellezza struggente quando la luce ne infiamma i tramonti o ne accarezza le albe.
Borghi ricchi di storia, luoghi di arte e cultura antica, risalente alla Magna Grecia, dove tutto ebbe inizio.
Il nostro viaggio di questo mese è dedicato alla Calabria, per scoprirne la cucina e le ricette tipiche da abbinare, come sempre, ad ottime birre.
Come ormai nostra abitudine iniziamo il viaggio da una zona ricca e seducente con una cucina altrettanto ricca di carattere: l’area Grecanica o Bovesia, dove da spiagge bellissime si volge lo sguardo sulle propaggini dell’Aspromonte.
Risaliamo geograficamente una delle “Fiumare” antichi percorsi fluviali, per giungere nel borgo di Gallicianò, dove si parla ancora il greco antico e si può visitare la Chiesa Ortodossa, tutt’ora attiva e un interessante museo etnografico. Qui il suono più frequente è quello delle campanelle delle capre, un vero rifugio per lo spirito dove il tempo pare essersi fermato.
Ed ecco che su di un tavolo apparecchiato sulla terrazza dei contrafforti del paese, giunge il tipico menu grecanico. Salumi di suino nero di Calabria, immancabile il “Capocollo”. “Pipi Chini” sono i tipici peperoni “riggitani” tondi con ripieno di pangrattato, pecorino, provola e carne trita in certe versioni.
A seguire “Maccaruni ca carni i crapa”, pasta fresca lavorata al ferretto con ragù di carne di capra che cuoce lentamente per lunghe ore. “Purpetti ‘i mulingiani” polpette di melanzana con formaggio e uova che non mancano mai nella cucina delle famiglie calabresi. Da scoprire anche la “Lestopitta” un pane sottile che viene fritto, come nella tradizione mediorientale, e farcito con carne e verdure.
Un panorama gastronomico così ricco di carattere e sapori merita abbinamenti birrari altrettanto originali e affascinanti.
Stappiamo dunque una Pils Chiara, la Cristal della Alken Maes Brasseries del Belgio. Dal retrogusto amarognolo e rinfrescante ben bilancia il carattere pieno della cucina grecanica.
Analoga capacità la troviamo nelle “Blanche” come la Blanche de Silly, ancora dal Belgio, con un bouquet di una certa pienezza ma fresco nelle note agrumate e intrigante in quelle speziate. Ben si abbina ai peperoni ripieni aggiungendo forza alla consistenza.
Perfetta con gli antipasti anche “Moretti la Bianca” per la sua spiccata freschezza, con le note speziate che regalano un sorso elegante e di ottima fattura per i sapori intensi dei “Maccaruni”.
Alle polpette di melanzana e alla Lestopitta abbiniamo una birra di maggior consistenza e corpo per arricchire l’abbinamento gastronomico con una profonda esperienza birraria. Abbaye de Forest Brune è una piacevolissima ambrata della Brasserie de Silly, equilibrata e persistente, ricca di note morbide e amaricanti che costruiscono un sorso pieno e di gran soddisfazione.
Una Lager “Extra Strong” come la Slalom, nata in Inghilterra nel 1960, porta la sua intensità senza compromessi e la ricchezza del suo bouquet ad accompagnare in modo davvero originale la Lestopitta ripiena.
Sulla costa, da Tropea a Diamante, patria del Peperoncino (qui ha sede la confraternita che lo tutela) fino a Soverato e Rossano calabro, una specialità dal gusto pieno e saporito è la frittura di pesce da mangiare come “street food” infilzando piccoli polpi, gamberi e anelli di totano, con lo stecco di legno.
Sempre nel mondo del “cibo di strada” troviamo il “panino con pesce spada”, ottimo nelle pittoresche viuzze di Chianalea, il tipico quartiere sul mare di Scilla, in provincia di Reggio Calabria.
Una fetta di pesce spada alla griglia condito con i sapori tipici di origano, limone, olio, sale e insaporito agli agrumi.
Ci sediamo sul lungomare e al fritto di pesce abbiniamo una bella novità: “Ichnusa non filtrata” in lattina. Nel nuovo contenitore, comodo da portare con sé e veloce da raffreddare, troviamo la bella consistenza e la tradizionale nota vivace e piena della birra non filtrata. Un sorso che arricchisce il fritto di pesce dando morbidezza e forza.
Sempre guardando il mare, abbiniamo con piacere al panino con il pesce spada una Heineken 00, sempre in lattina, per trovare la freschezza e il sapore di un bel sorso di birra. È il bello è poterne bere anche due o tre e mettersi alla guida per tornare a casa, ovviamente portando con sé le lattine vuote o gettandole nel corretto contenitore della raccolta differenziata.
Altro simbolo gastronomico di Calabria è “Pipi e Patate” piatto tipico contadino della cucina di tutta la regione, in caso, da arricchire con “Sasizza arrustuta”.
Abbiamo scelto di mangiarlo a Scalea, con le sue spiagge stupende e il fascino della “Costa dei Cedri” ricca di storia e tradizione locale. L’abbinamento birrario ha il privilegio di poter scegliere tra le numerose etichette di “Birra Cala” birrificio artigianale di gran qualità nato e cresciuto proprio in questa piccola cittadina costiera. Birre che esprimono tutto il carattere calabro con i suoi contrasti e la sua poesia naturale, come quella del Parco Nazionale del Pollino da cui proviene l’acqua con cui vengono prodotte. Stappiamo per prima la “Delirio” una Bock europea pluripremiata dal sorso pieno e ricco di fascino. Dal colore ambrato, esprime al naso toni maltati e caramellati con una leggera tostatura. La “Diavolicchia” è una Golden Ale al peperoncino il cui aroma e vivace sapore è perfettamente bilanciato al sorso. Ottima con la versione di “Pipi e Patate” con salsiccia.
Ma a Scalea parla anche il mare con uno stupendo “Ragù di Tonno”. Anche qui ancora una delle etichette di Birra Cala: la “Citrusina” una Blanche dai toni agrumati dove spicca il cedro, simbolo della omonima costa che ben si profila con eleganza e freschezza.
A concludere questo sentiero del gusto calabrese, due grandi classici per gusti piccanti: Nduja e Spianata Calabrese. La prima è un simbolo della regione famoso in tutto il mondo, un salame spalmabile che celebra due ingredienti principe della tradizione: il maiale e il peperoncino. Il suo utilizzo è molteplice si può gustare semplicemente spalmata su di una fetta di pane caldo, oppure per arricchire e caratterizzare un sugo, un’insalata, un panino con formaggio tipico o una salsa. La Spianata è un salume dalla forma schiacciata, preparato con le parti più nobili del maiale e anch’esso con un carattere piccante e vivace. L’abbinamento è duplice, l’uno a esaltare il piccante, l’altro a stemperarlo. La prima è la “Affligem Rouge” una birra di Abbazia di intensità profonda e sorso maestoso. Il carattere speziato esalta il piccante della ‘Nduja. La seconda è “Birra Messina Vivace” una bionda dallo spiccato potere rinfrescante, leggera e di gioiosa bevibilità, a sorreggere la spinta della fetta di Spianata.