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Le Pilsner tradizionali sono senza dubbio le più amate in Olanda, paese che registra un consumo pro capite annuo di circa 70 litri.

Da un paio di decenni l’interesse per la birra è però molto cresciuto generando consumi di nuovo genere, passione per i piccoli birrifici e aumento delle importazioni delle birre di stile britannico o belga, molto interessanti per le loro identitarie caratteristiche, come le Porter o le Stout.

Dal punto di vista storico, come in buona parte dell’Europa, anche in Olanda la birra nasce grazie ai monaci, nei cui antichi monasteri producevano birra con gli ingredienti naturali dei campi circostanti, lieviti naturali e senza alcuna lavorazione ulteriore, quindi né filtraggio, né pastorizzazione. Tradizioni che sono state tramandate nei secoli e ancora caratterizzano alcune birre particolari che proseguono, anche dopo essere state imbottigliate, la loro maturazione.

Una storia brassicola interessante è quella dell’Abbazia di Koningshoeven, a pochi chilometri da Tilburg, per la produzione della sua ottima birra trappista, merito del frate Dom Nivardus, figlio di un mastro birraio. Il talento birrario del religioso, con l’aiuto di un confratello della Moravia (regione della Repubblica Ceca), consentì non solo produrre birra per il consumo interno, ma anche di commercializzarla, contribuendo al sostentamento dell’intera comunità. Ancora ai giorni nostri è la produzione di birra, con il marchio Trappe e nove varietà, a mantenere viva l’Abbazia. Da provare i golosi biscotti “Quadrupel”, ripieni dell’omonima varietà di birra, prodotti nel laboratorio del monastero.

Tutte le nove Trappe, che portano in etichetta la prestigiosa dicitura “Authentic Trappist Product”, sono prodotte seguendo ancora le regole trappiste, tra le quali l’utilizzo esclusivamente dell’acqua dei pozzi presenti nella brughiera che circonda il complesso e il recupero del grano di lavorazione per nutrire le mucche delle stalle.

Nel mondo delle birre olandesi, da qualche anno, sono state sperimentate lavorazioni con la riduzione dell’avena e l’introduzione del luppolo e del malto, seguendo stili birrari di altri Paesi. Una piccola rivoluzione che ha visto la nascita di particolari varietà come le Bock, birre originariamente a bassa fermentazione, corpose e di colore chiaro o ambrato.. Sono oggi numerosi i birrifici che producono la propria “Bokbier”, sia alla spina che in bottiglia, sempre più spesso ad alta fermentazione. L’occasione migliore per assaggiarle è al festival annuale di Bokbier ad Amsterdam o a quello di Utrecht, che si tengono proprio ad ottobre.

Per coloro che amano gli eventi dedicati alla birra da non perdere “Pint Festival” che si tiene ad Amsterdam a fine ottobre e propone tre giornate con degustazioni, assaggi e abbinamenti con la cucina tipica. Tipologie di birra da tutta l’Olanda e oltre cento Bock alla spina.

Un Paese, l’Olanda, dove la birra vive un dinamico presente è un futuro ricco di opportunità sia di produzione che di consumo. Non dimentichiamo che è la patria della Heineken. Da prenotare senza indugio una visita memorabile, la “Heineken Experience”, nel luogo in cui tutto ebbe inizio, il primo birrificio Heineken, e imparare tutto sulla birra e sulla sua storia.