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Maggio è il mese perfetto per godersi la Puglia, davvero un Paradiso con temperature moderate e giornate soleggiate. Il suo mare, i borghi storici e soprattutto le specialità di una cucina di grande identità e concretezza, che andiamo ad accompagnare ad un’ottima birra.

Il nostro viaggio inizia su una barca con la quale, via mare, esploriamo uno dei tratti più suggestivi della costa del Gargano. Salpando dal porto di Vieste, infatti, si possono raggiungere numerose grotte marine, ampie cavità, alcune a cielo aperto dove tuffarsi o fermarsi in minuscole spiagge dove, grazie alla luce che filtra dall’alto, donando colori e riflessi unici, il relax è una vera emozione.

È il momento giusto per estrarre dalla borsa frigo una “Frisella” pugliese, tipico spuntino locale. Una sorta di ciambella rotonda di farina di grano duro, ammorbidita con l’acqua e condita a piacere con olio e pomodoro fresco a tocchetti, tonno, cipolla, mozzarella, fino ai ricci di mare. Accompagniamo questi gustosi bocconi con una Birra Moretti Zero, bella fredda. Il processo produttivo esclusivo che libera la birra dall’alcool, in modo delicato, preserva il gusto e la schiuma, la bevibilità resta morbida e vellutata con un sorso gratificante e stimolante.

Ancora i sapori del Gargano con tre specialità da assaggiare: “Ciambott”, “Paposcia” e “Caciocavallo Podolico”. La prima è una zuppa di pesce locale molto saporita, il secondo è una focaccia che viene farcita con le specialità del territorio, dalle verdure alla griglia, alla salsiccia ai formaggi. È conosciuta anche come “Puccia” a Lecce e “Puccia Caddhipulina” a Gallipoli. Il Caciocavallo Podolico viene realizzato esclusivamente con il latte di vacche di razza Podolica allevate allo stato brado o semi brado e nutrite di erbe selvatiche. Di particolare gusto e non facili da trovare sono i Murici una tipologia di molluschi davvero ottimi, dopo averli lessati, da consumare come insalata conditi con olio limone e aglio. In abbinamento a questi gioielli della cucina pugliese, tutti di bel carattere gastronomico, scegliamo alcune birre di altrettanta identità. Con la zuppa di pesce ecco la belga Maels Pils prodotta dalla “Brasseries Alken-Maes”. Profumi delicati con note aromatiche del luppolo e un bel sorso fruttato e morbido dalle note amare non troppo pronunciate. Con la Paposcia suggeriamo la “Foster’s Lager” australiana di media intensità, perfetta per rinfrescare il palato con note delicate di frutta e un piacevole bilanciamento amaricante. Birra artigianale pugliese e caciocavallo Podolico stagionato sono un connubio da provare. La Roccaforte Riserva, che compie un deciso passaggio in barrique che hanno ospitato scotch-whisky, dal tono deciso, prodotta dal birrificio “I Peuceti” di Bitonto oppure la “Taranta” prodotta dal birrificio “Birra Salento” in provincia di Lecce, a Leverano. Birra ad alta fermentazione di profilo compatto con una bella schiuma e una spaziatura che rende il sorso intrigante e ottimo compagno del Caciocavallo.

Non dimentichiamo l’insalata di molluschi, i Murici, ai quali mettiamo accanto un bicchiere di CruzCampo alla spina. Da Siviglia una birra chiara e dal carattere gentile che accompagna, senza eccessivamente coprire, il sapore dei molluschi e regala un sorso felice.

Il nostro viaggio prosegue tra le meraviglie pugliesi come la scogliera di Polignano a Mare, la baia di Monopoli con l’antico forte, le spiagge infinite di Punta Prosciutto, l’Area Marina protetta di Porto Cesareo, le Grotte di Castellana. Ma anche l’arte sacra di San Vito dei Normanni e Castel del Monte che, con la sua caratteristica pianta esagonale voluta nel XIII secolo, da Federico II di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero, resta indelebilmente impresso nel ricordo di chi lo visita.

Per rifocillarsi, dunque, tra una visita e l’altra, tra una passeggiata sulla spiaggia nello spettacolo della natura e l’intenso entroterra profumato di macchia mediterranea, sono necessarie un paio di vere e proprie, irrinunciabili, specialità.

Una delle più gustose è la “Tiella barese”. Il nome deriva da quello del contenitore (taieddha) in cui vengono posti riso, patate e cozze pronti per essere infornati. In questa teglia del diametro di poco più di 20 centimetri cuoce una vera specialità con pomodoro, cipolla, prezzemolo e pangrattato, per dare nel finale quella crosticina dorata e così saporita. Nella tradizione dei piccoli paesi, il fornaio metteva a disposizione delle famiglie del borgo il proprio forno dove cuoceva il pane, affinché le Tielle potessero essere cotte al meglio.

Irrinunciabile anche “Fave e Cicoria” sempre presente nei pranzi domenicali delle famiglie pugliesi. un purè di fave, servito con la cicoria selvatica che viene saltata in padella. Semplicità per un piatto dal gusto pieno e vivo. Perfetto anche per chi preferisce la cucina vegetariana.

Chiudiamo la carrellata dei “must to eat” con un simbolo intramontabile “Orecchiette con le cime di rapa”, vero e proprio omaggio alla Puglia. La pasta, fatta a mano dalle mamme e dalle nonne, come nei vicoli della Bari vecchia, viene condita con il diffuso ortaggio e arricchita con aglio e acciughe.

Per accompagnare questi simboli della gastronomia scegliamo due tipologie di birra tra quelle che vengono prodotte nello stabilimento di Massafra in Provincia di Taranto. Un birrificio al terzo posto al mondo per produzione di energia fotovoltaica e per numero di pannelli solari installati.

Con “Fave e Cicoria” suggeriamo Birra Dreher, sia la ricetta originale, in bottiglia, per gustate e assaporare una tipicità tutta italiana, che la “Speciale” spillata al momento e dai profumi erbacei ed una piacevole nota amara. Birra Moretti Baffo d’Oro, un grande classico brassicolo, perfetto abbinamento con la “Tiella Barese”. Per le “Orecchiette con le Cime di Rapa”, una scelta birraria dal carattere forte. Là Slalom Strong Ale Lager: un sorso ricco e intenso, dove il gusto originale valorizza il panorama olfattivo del luppolo, una birra che si ricorda a lungo.